La religione mesopotamica

La religione mesopotamica e le sue principali caratteristiche.

In Asia, si trova una regione chiamata: Mesopotamia; si tratta di un territorio prevalentemente pianeggiante che si estende tra due grandi fiumi: il Tigre e l’Eufrate. La parola Mesopotamia significa infatti ” Terra tra i due fiumi”. Qui a partire dal 4000 A.C si sono sviluppate le prime civiltà: i Sumeri, i Babilonesi, gli Ittiti e gli Assiri.

La Mesopotamia fa parte di un territorio più ampio, la Mezzaluna fertile. E’ stata chiamata così dagli storici a causa della sua forma, proprio una mezzaluna caratterizzata dalla presenza di alcuni fiumi come il Nilo, il Tigre, l’Eufrate, Il Giordano. Questi con le loro acque rendevano fertili i territori permettendo così gli insediamenti umani e lo sviluppo conseguente dell’agricoltura.

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Dalle forze magiche al politeismo, la nascita degli Dei

Introduzione:

Il neolitico è l’ultima fase della preistoria, un periodo di grandi svolte, dovute anche allo stabilizzarsi del clima dopo la fine dell’era glaciale. Durante questo periodo l’uomo diventa agricoltore, sorgono i primi centri urbani, l’uomo da nomade diventa sedentario. Ovviamente il cambiamento delle condizioni di vita ebbe grandi conseguenze anche sul piano religioso: incominciando a dominare la natura cambiò anche il suo punto di vista e il rapportarsi nei confronti delle divinità e in generale la religione. Esse infatti non erano più legate alle forze della natura in modo diretto, ma l’uomo iniziò ad immaginarle come esseri superiori che governavano il mondo con aspetto però antropomorfo ovvero simili all’uomo.

Fin dal terzo millennio ogni città fu posta sotto il patrocinio di una particolare divinità. Esse erano personificazioni di fenomeni naturali ma con poteri astratti: Nisaba ad esempio era Dea del grano ma anche della scrittura e degli scribi.

Gli Dei potevano sposarsi e avere figli. Erano davvero numerosissimi e quando una regione ne conquistava un’altra, gli sconfitti erano costretti ad adorare anche le divinità dei vincitori.

Adorazione degli Dei

Gli Dei erano venerati in grandiosi Templi. Questi ultimi erano il centro della vita pubblica e di scambi commerciali. Ogni Tempio era dedicato ad una particolare divinità e rappresentava la sua reale dimora sulla terra. Essi funzionavano anche come edifici pubblici, la cui designazione dipendeva dalla divinità a cui erano dedicati. Ad esempio il Tempio di Gula, dea della medicina, era anche un ospedale; il Tempio di Nisaba, dea della scrittura, fungeva da archivio.

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I Templi erano ornati di immagini divine e statue, soprattutto queste ultime raffiguravano non solo la divinità, ma la loro reale presenza.

  • Di esse ci si prendeva cura ungendole con oli profumati e ornandole di gioielli
  • Ad esse ci si rivolgeva con preghiere e canti
  • In loro onore si bruciavano erbe profumate , si facevano offerte e si sacrificavano animali.
  • In onore degli Dei avvenivano grandi festeggiamenti, perlopiù erano feste legate al ciclo della natura che si celebravano anche con processioni in cui le statue delle divinità erano trasportate per le città.

I sacerdoti

Gli uomini erano totalmente sottomessi alla volontà degli Dei: dovevano servirli e ubbidire. Solo i sacerdoti potevano interpretare la volontà degli Dei, scrutando le viscere degli animali sacrificati per loro oppure osservando gli astri o il volo degli uccelli. Essi si occupavano di lavare, profumare ed ornare di preziosi le statue delle divinità, scrutavano il cielo e si occupavano dei sacrifici. A capo di tutti vi era il Sommo Sacerdote. l’unico a poter entrare nella parte più sacra del Tempio.

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