La religione dei popoli mesopotamici

La religione dei popoli della Mesopotamica: Sumeri, Babilonesi.

I Sumeri

La vita dei Sumeri si basava principalmente sull’agricoltura, la raccolta e la coltivazione dei campi; pertanto per la buona riuscita di queste attività, basilari per il loro sostentamento, gli elementi della natura come il sole, la pioggia, il vento, l’acqua, assumevano un ruolo importantissimo. Per tale ragione, le divinità sumeriche erano rappresentazioni antropomorfe di tali forze naturali.

La religione dei Sumeri è essenzialmente politeista e tutte le divinità sono manifestazioni del Dio Anu, signore del cielo e capo degli Dei. Ogni città ha una sua divinità protettrice a cui era riservato il culto principale e il Tempio, ma i Sumeri adoravano anche tanti altri Dei minori. Si evince pertanto che la religione sumerica era politeista. Anche se le divinità erano elementi della natura venivano rappresentati come essere umani con poteri straordinari, immortali, potevano sposarsi, avere figli, provare inoltre le stesse emozioni degli uomini, governavano il mondo ed erano responsabili dell’ordine cosmico. Gli uomini erano totalmente assoggettati ad esse. Lo svolgimento delle pratiche religiose era affidato al re della città il quale è considerato l’unico rappresentante terreno della divinità protettrice della città. Al re-sacerdote spettava il compito di interpretare la volontà degli Dei e di comunicarle alla popolazione.

Le principali divinità sumeriche:

Enlil: era il Dio dei fenomeni atmosferici e signore delle tempeste. I contadini lo pregavano di bagnare i campi con le sue piogge e di non infuriarsi distruggendo i raccolti con le tempeste. I Sumeri immaginavano Enlil come una divinità benevola e paterna che si prendeva cura del benessere degli uomini.

Enki: il creatore dell’uomo, era il Dio delle acque dolci, che rendono fertile il terreno, del mare e dei mestieri.

Inanna: era la più importante divinità femminile mesopotamica. Dea dell’amore e della fertilità, della guerra, e dell’agricoltura che regolava i cicli della natura. Essa veniva rappresentata mentre riceveva offerte di cereali.

Anu: signore del cielo e sovrano dell’Universo nonché capo del Pantheon sumerico e re degli Dei.

Shamash: Dio del sole e della giustizia degli Dei e degli uomini. Esercitava il potere della luce sulle tenebre e sul male.Il suo emblema era il disco solare con all’interno una stella a quattro punte da cui partono fasci di raggi,

Nanna o Sin: Dio della luna. Veniva venerato affinché proteggesse tutto ciò che era legato al ciclo lunare ad esempio la semina. Governava il passaggio dei mesi e controllava le maree. Veniva rappresentato come un vecchio con una folta barba di lapislazzuli o con il simbolo della mezza luna.

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La religione dei popoli dell’antica Mesopotamia

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I Sumeri sulla Timeline

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Le divinità dei Sumeri

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Breve introduzione storica:

La terra di Sumer era circondata da zone aride e montuose dove vivevano numerose tribù nomadi. Queste tribù erano attirate dalle pianure fertili e dalle ricchezze dei Sumeri e quindi cercarono di conquistarle con continui attacchi e incursioni. A causa delle continue battaglie, nel vano tentativo di difendere i loro territori, i Sumeri si indebolirono. Alla fine del terzo millennio A.C. un popolo nomade proveniente da Est riuscì a conquistare la terra di Sumer e a occupare tutte le regioni vicine. Intorno al 1972 A.C il loro re Hammurabi unificò in un grande regno, che si estendeva per tutta la Mesopotamia, tutti i territori occupati. Hammurabi scelse come capitale del suo regno la città di Babilonia e permise a tutte le città- stato conquistate di mantenere le proprie tradizioni, abitudini, ma fece acquisire al proprio popolo la religione della civiltà sumera.

La religione

La religione dei Babilonesi si rifaceva a quella sumerica, ma mentre quest’ultima volgeva il proprio culto prevalentemente a divinità legate alla terra, alla pratica dell’agricoltura e alla fertilità, quella babilonese si riferiva principalmente a divinità astrali, celesti. Le principali divinità adorate erano quindi Murduk re degli Dei, protettore della città, di Babilonia, civilizzatore e creatore dell’universo e dell’ordine, Shamash Dio del sole e della giustizia divina, Hadad Dio delle tempeste e delle piogge benefiche, Ishtar dea dell’amore e della discordia, figlia della luna e sorella gemella del sole, veniva raffigurata o rappresentata dal pianeta Venere. Regina degli Dei, signora del cielo e della terra.

La porta di Ishtar a Babilonia

La porta di Ishtar fu costruita dal re Nabucodonosor intorno al 575 A.C consacrata poi alla Dea. Questa porta era alta 14 metri e larga 11, oltre ad avere la funzione di fortificazione d’ingresso era una meravigliosa opera d’arte ed era collegata alla grande via processionale, che conduceva verso i più importanti edifici di culto e amministrativi. Il tetto e le porte erano realizzate in legno di cedro mentre i mattoni erano rivestiti di uno smalto blu a conferire alla facciata un aspetto prezioso ed elegante. All’interno della porta si apriva la lunga via delle processioni ornata anch’essa di moltissime creature tra cui leoni, tori, draghi e fiori.

La parte anteriore della Porta presenta un disegno a bassorilievo con uno schema ripetuto di immagini, volte a glorificare due delle principali divinità del pantheon babilonese.

Marduk, adorato come creatore dell’Universo, era rappresentato con il suo servitore drago Mušḫuššu, un drago squamato con testa e coda a forma di serpente, il corpo e le zampe anteriori di leone e le zampe posteriori d’aquila.

L’ animale sacro del Dio Adad era l’uro, un antenato ormai estinto del toro. Adad aveva potere sulle tempeste distruttive e sulla pioggia benefica. Tali mostruose creature avevano la funzione simbolica di proteggere Babilonia dalle forze del male e dalle minacce degli aggressori esterni.

Il Dio Marduk

Marduk  era nella religione babilonese, il re degli Dèi e divinità protettrice dell’antica città di Babilonia.

Dio civilizzatore, era considerato creatore dell’universo e dell’ordine civile, generato a partire dal caos primordiale (attraverso la sconfitta della dea Tiamat). Marduk determinava i destini degli uomini, guidava i re nelle cerimonie importanti, era benevolo e possedeva poteri magici. Era considerato come il figlio di Ea ( il Dio sumero delle acque profonde sulle quali poggia la terra) e del quale prese il posto come signore dell’umanità. Quando Babilonia divenne il centro politico della valle dell’Eufrate durante il regno di Hammurabi (2000 A.C.), tale figura divina cominciò ad acquisire maggiore importanza all’interno del pantheon babilonese, e infine venne glorificata in qualità di re degli Dèi nel poema religioso babilonese Enuma Elish.

Enuma Elish

L’Enuma Elish è un poema mesopotamico ( significa “quando in alto”) composto da sette tavolette di argilla in cui si narra della creazione del mondo, la battaglia tra divinità, le imprese del Dio Marduk e la creazione dell’uomo come servitore degli Dei. L’opera risale probabilmente al XIII o al XII secolo a.C. al tempo della prima dinastia di Babilonia, ritrovata nel 1849 in modo frammentario tra le rovine della Biblioteca di Ninive.

Trama in breve: Apsu e Tiamat, personificazioni divine delle acque dolci e delle acque salate, si mescolarono dando origine a nuovi Dèi che, a loro volta, ne generarono altri. Questi giovani disturbavano il sonno di Apsû (Dio delle acque sotterranee) che decise di ucciderli, contro il parere di Tiāmat sua sposa e ( dea degli oceani e delle acque salate), ma venne invece ucciso con un inganno da uno di loro: Enki. Tiāmat, irata per il destino del suo sposo, mosse guerra agli altri dèi alleandosi con il mostro Kingu e con altre divinità; soltanto Marduk, figlio di Enki, osò affrontarla, chiedendo in cambio di diventare re di tutti gli Dèi, e la uccise con una freccia. Poi ne tagliò in due il corpo: una parte diede origine al cielo e l’altra alla terra. Con il sangue di Kingu formò gli uomini affinché servissero gli Dèi.

Lettura e comprensione:

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I Babilonesi- la religione